Un mese in Giordania per Pietro Marullo grazie alla collaborazione del partner Arab Theatre Training Center, che ha facilitato la presenza del nostro artista presso Studio 8 e il Festival IDEA con due obiettivi: ricreare con un cast locale gli spettacoli “Wreck” e “Hive” e cominciare le riprese della creazione audiovisiva “Gaia Empathy / Jordan”.
“I due spettacoli sono andati benissimo, abbiamo raccolto molto entusiasmo e tante proposte per collaborazioni future. Portare quelle due forme estetiche in quel contesto é stato dirompente. Abbiamo fatto dei colloqui, dato workshop, inventato collaborazioni con street artists..Non mi attendevo tanta accoglienza, sete di arte e di vita. Per me è stata un’esperienza particolarmente toccante, che ha cambiato il mio modo di guardare al mondo ed ha fornito nuova linfa al mio lavoro. Le persone li’, i danzatori, i volontari… hanno dato tutto. Ci hanno messo l’anima ed il cuore. “
“Ho avuto la possibilità di entrare in contatto con altre istituzioni culturali giordane (MediaArt, Centro Nazionale delle Arti…) e speriamo di concretizzare dei workshop e spettacoli da qui ad aprile prossimo. La mia intenzione è davvero di investire tempo ed energie per ravvivare la vita artista locale e per creare ponti con l’Europa. Vorrei fare di Amman una mia seconda (o forse terza) base lavorativa per i prossimi due anni. Per me é questo il senso di un progetto come “Crossing the sea”, che non resti “solo” una splendida esperienza isolata, ma che permetta di seminare e costruire dinamiche e ponti.
Amman é un punto strategico in MedioOriente, abbastanza al riparo, molto vicino ad altri centri importanti come Ramallah, dove le politiche culturali sono davvero politiche e sono davvero necessarie. “
“Abbiamo trascorso gli ultimi dieci giorni, facendo delle riprese sul Giordano, e da Madaba fino al deserto Wadi Rum. Immagini splendide per questo film sperimentale sull’acqua.”