Grazie ad Andrea Paciotto, il nostro regista Riccardo Pippa riceve qualche mese fa un invito molto speciale: tenere una Masterclass di Maschera e Commedia dell’arte dal 20 al 25 Maggio presso il BIPAF, prestigioso Festival Internazionale di Performance a Busan, Corea del Sud.
A questo invito si aggiunge poi la possibilità di tenere una seconda Masterclass serale, dal 20 al 23 Maggio, presso il dipartimento di teatro musicale della Dongseo University, a pochi passi dal Cinema Center di Busan, luogo d’elezione del BIPAF 2024.
Per la nostra compagnia Teatro dei Gordi, impegnata da tempo con i tentativi di esportare i nostri workshop e spettacoli oltre i confini nazionali, è una bellissima notizia. Seguita da grandi sfide: come poter assistere Riccardo in questa complessa impresa oltreoceano? Avremo abbastanza maschere per tutti? Come impostare il lavoro in così poco tempo?
Con il sostegno di Crossing the Sea, Cecilia Campani (attrice e formatrice della compagnia de I Gordi) potrà partire insieme a Riccardo.
E il progetto comincia a prendere vita.
Cominciamo a costruire maschere nuove con l’aiuto del mascheraio Alberto Chiesa, cerchiamo il modo per portarle tutte con noi, strutturiamo la pedagogia di quei pochi giorni che avremo a disposizione con allieve e allievi, e rispolveriamo il nostro inglese.
Il 18 maggio, finalmente, si parte alla volta di Busan con ben 40 maschere in valigia, tra cui 5 maschere di commedia create da Giovanni Balzaretti e 4 maschere larvali create da Alessandra Faienza (gentilmente prestate dalla Scuola STM). Ci aspettano giorni senza sosta: di giorno si lavora con gli allievi e le allieve della Masterclass del BIPAF, e di sera si prosegue alla Dongseo University. Si pranza alle 11 e si cena alle 18, sempre nello stesso posticino di fiducia che serve 5 piatti in tutto. Intorno a noi si alternano business men dall’aria stanca a compagnie di giovani in libera uscita. La gentile proprietaria si prende cura di tutte e tutti allo stesso modo, e ci insegna come tagliare i noodles con le forbici e a mescolarli col ghiaccio.
Ci si vorrebbe trattenere di più, ma è già ora di tornare in sala prove. Traduciamo pensieri e indicazioni dall’italiano all’inglese, e le traduttrici ci aiutano a trasporli in coreano, sperando non si perda nulla in questo telefono senza fili.
Molte e molti partecipanti avevano sentito parlare di Commedia dell’arte, l’avevano vista sui libri dell’università o sentita raccontare dai professori di storia del teatro, ma l’incontro con le maschere di cuoio e con il lavoro fisico e vocale che richiedono li lascia pieni di stupore. A tratti si attaccano a qualche forma a loro nota, mescolando movimenti orientali a maschere italiane, a tratti si abbandonano alla pura ricerca e alla scoperta artistica. Riusciamo a dar loro anche un assaggio di maschere neutre, larvali ed espressive, come quelle create per i nostri spettacoli dall’artista Ilaria
Ariemme. La classe della sera contamina quella del mattino successivo e viceversa, mentre cominciamo a concentrare le forze sull’obiettivo finale.
Nella cerimonia di inaugurazione del BIPAF 2024, infatti, c’è uno slot per la compagnia dei Gordi, che dovranno presentare una breve performance creata insieme ai 13 allievi e allieve della loro Masterclass. Le immagini cominciano a formarsi nella nostra testa, e le improvvisazioni lasciano lo spazio alla ripetizione di una precisa partitura e al cronometro per essere certi di stare nei tempi.
La puntualità è un valore di grande importanza qui, così come lo sono la gentilezza e l’educazione, l’estremo rispetto dello spazio altrui.
Non possiamo strafare.
La performance prende vita, ammalia e commuove anche in sala prove, e dura 10 minuti e 3 secondi. Speriamo ci perdonino questa sbavatura tutta italiana! Cinque giorni sono volati ma son stati sufficienti per piantare un piccolo seme, che il 24 Maggio sboccia finalmente sul palco dell’inaugurazione.
La fine di questi due brevi percorsi porta con sé innumerevoli ringraziamenti, inchini, applausi, regali e bigliettini, souvenir, feedback e abbracci, e promesse di tornare, e brindisi a suon di makgeolli e soju.
Grazie a questo viaggio riusciamo a stringere i rapporti con l’Istituto di Cultura Italiana a Seoul, promotori della nostra partecipazione al Festival e desiderosi di ospitarci nuovamente per altre iniziative entro la prossima estate, con l’Istituto d’Arte di Seoul e con un importante festival di Hong Kong.
“Thanks to you I know a little bit more about masks now”, ci scrivono sui bigliettini che leggiamo in aereo.
“It was a happy and ecstatic adventure”. “So much to learn, so little time”.
“I’ll remember the days we shared forever”.
Ce li ricorderemo anche noi.
곧 뵙겠습니다, 부산! *
* A presto, Busan!