La sua danza è orientata all’astrazione, tipica delle tecniche americane con cui si è formato. I paesaggi coreografici che disegna nelle sue opere sembrano rimandare di volta in volta a mondi lontani e sconosciuti, in cui la danza si presenta come un orizzonte libero da interpretazioni e classificazioni.
Fabrizio studia balletto classico con Denis Carey, Victor Litvinov, Sue Carlton Jones, Robert Strainer. Tecniche e modalità della danza Moderna e Post-moderna Americana (nello specifico Cunningham, Limón, Nicholais e Trisha Brown) con Andé Peck, Roberta Garrison, Sandra Fuciarelli, Jeff Slayton, Betty Jones, Nina Watt, Irene Hultmann, Louise Burns, Alwin Nicholais.
Fin da giovanissimo ha ricevuto numerose borse di studio tra cui Full Scholarship all’American Dance Festival, Duke University, USA nel 1990 e la borsa di studio per coreografi Ater di Reggio Emilia nel 1991.
A 19 anni riceve il premio “Nati per la danza” presso il Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia e a 26 anni la nomination come “miglior danzatore italiano dell’anno 1996” dal Premio G. Tani.
Dal 1988 al 1991 ha danzato per il Balletto di Napoli. Dal 1991 al 2001 ha danzato per la Compagnia Virgilio Sieni Danza, interpretando i ruoli di maggior rilievo in tutti gli spettacoli di compagnia.
Dal 1999 ha creato oltre 30 coreografie, ricevendo premi in Spagna, Germania, Italia e Serbia, esibendosi in numerosi festival e teatri come Théâtre National de la Danse Chaillot Paris, Biennale de la Danse de Lyon, La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal Tel Aviv, SIDance Seoul, Varna International Festival e molti altri.
I suoi lavori sono stati coprodotti da Théâtre National de la Danse Chaillot Paris, MUSEION – National Museum of Arts in Bolzano, Tanz Bozen Festival, Festival MILANoLTRE Milano, Fondazione Teatro Comunale di Vicenza.
Nel 2011, in occasione della presentazione del lavoro “Un ricamo sul nulla” al Gran Teatro dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, riceve la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”.
Inventa una serie di formati sperimentali di programmazione per Festival e Teatri italiani. I principali sono: “Piattaforma della Danza Balinese” (2014-2015) per Santarcangelo Festival e “Circo Massimo” (2016-2017) per Teatro Duse Bologna.
Collabora con musicisti e compositori come Mountains (USA), Teho Teardo (IT), Daniela Cattivelli (IT) e artisti visivi come ZimmerFrei (IT), Lele Marcoianni (IT).
Il suo progetto outdoor Le Stagioni Invisibili – Ciclo Coreografico Infinito 2018-2021, ha ricevuto il Premio Produzione “PerChiCrea 2019” di Siae e Mibac ed è rientrato nella rosa degli 8 migliori progetti outdoor europei 2021 del Big Pulse Dance Alliance nel programma Open Air Commissions.
Con il duo First Rose (Fabrizio Favale e Andrea Del Bianco), disegna anche scene, costumi e manufatti, che a volte innestano le opere coreografiche in configurazioni enigmatiche di strani esseri, come ibridi di una sorta di mondo insieme organico e inorganico.
Per il triennio 22-24 Fabrizio Favale è nominato Artista Associato Italiano di MILANoLTRE, Teatro Elfo-Puccini Milano.